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Accartocciata nel dolore iniziale, Nora vede scorrere la propria vita nell'ingenuo inganno di chi si inabissa nello struggimento, attribuendo agli altri la cagione della propria inquietudine. Particolarmente attenta nel circostanziare gli eventi lieti e infelici della vita della protagonista, l'autrice sospinge il lettore a riannodare i fili di un'esistenza distratta, segnata però, da sempre, dagli urli che l'avevano svegliata quella mattina... (dalla prefazione di Loretta Iacono). "Il flusso della vita" è il romanzo della riconquista della propria identità, della risalita dal pozzo scuro dell'egocentrismo verso la scoperta dell'Altro. "Non ho l'esclusiva della sofferenza" sembra comprendere finalmente la protagonista. "Anzi forse sono una donna privilegiata e devo imparare a ringraziare". L'invito dell'autrice è quello di soffermarsi a meditare, a scavarsi dentro, a riflettere, circondata dal silenzio, e giungere a vedersi come uno e non il solo dei tanti inquilini della Terra. (dalla nota dell'autore)